Da qualche mese gli astronomi di tutto il mondo stanno osservando un oggetto davvero speciale: 3I/Atlas.
Il suffisso 3I indica che è il terzo oggetto interstellare mai avvistato nel nostro Sistema Solare dopo 1I/‘Oumuamua (2017) e 2I/Borisov (2019). Attualmente si trova all’interno dell’orbita di Giove ( 670 milioni di km di distanza dal Sole) e si muove a una velocità elevata, circa 58 km/s (210 000 km/h). La sua traiettoria ha permesso agli astronomi di osservare importanti dettagli in prossimità del passaggio vicino al Sole, che avverrà il 30 Ottobre.
Il 19 Dicembre sarà nel punto più vicino alla Terra, una occasione per osservarlo ad occhio nudo con un binocolo o un piccolo telescopio. I precedenti oggetti interstellari avevano orbite molto distanti dalla terra.
Già questo basterebbe per renderlo “interessante”, ma la cosa che ha sorpreso di più gli scienziati è quanto la sua composizione chimica sia diversa dalle comete normali. Infatti, molti esperti sono rimasti confusi dal fatto che questo corpo celeste scoperto dal sistema di sorveglianza ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), chiamato per questo 3I/Atlas, dovrebbe contenere nichel e non, come è presente nelle comete normali del nostro Sistema Solare, il ferro.
E qua vi chiederete: Come si sarà formata una cometa del genere proveniente da chissà quale luogo dell’Universo?
Da qui nascono molte teorie, tra cui quella del famoso astronomo americano Avi Loeb, che ha ipotizzato che la cometa 3I/Atlas possa addirittura essere un oggetto artificiale, cioè costruito da una civiltà extraterrestre. Un’idea molto curiosa, ma che la maggior parte degli scienziati ed esperti non condivide, preferendo piuttosto spiegazioni di natura più “scientifica”.
Per ora non sappiamo ancora la verità, ma una cosa è certa: la cometa 3I/Atlas è un misterioso oggetto venuto dallo spazio, che ci ricorda quanto poco sappiamo dell’Universo, questo posto magico in cui viviamo e che continua sempre a sorprenderci.
