Di Kristel Lakaj, Greta Boulis, Letizia Leoni.
“Tra un mese parto per la Germania! Tu vai in Francia, giusto”
“Io vado in Slovenia e la mia amica in Spagna!”
“Ma te hai scelto il viaggio a lungo o breve termine?”
Gente che parte, va di qua, di là… Ma do’ vanno tutti??
Ne avete sicuramente sentito parlare almeno una volta ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta. Siamo tre ragazze che hanno partecipato a questo progetto e oggi ve lo presenteremo.
Il progetto Erasmus è un programma dell’Unione Europea che promuove la mobilità e la cooperazione tra studenti, insegnanti, tirocinanti e istituzioni di diversi Paesi europei (e non solo).
È un’esperienza unica che permette agli studenti di migliorare le proprie competenze linguistiche, di sviluppare autonomia e di conoscere nuove culture.
Vivere lontano da casa significa affrontare nuove sfide e gestirsi in libertà, imparando ad essere più indipendenti. Inoltre, entrare in contatto con culture e tradizioni diverse insegna ad accettare le diversità e ad avere una visione più ampia del mondo, e un approccio diretto con nuove lingue è il modo migliore per impararle e comprenderle a pieno.
Questo progetto dona l’opportunità di creare nuovi legami e amicizie e di vivere momenti indimenticabili pieni di scoperte e divertimento.
Nonostante l’Erasmus sia un’esperienza unica, possono presentarsi alcune difficoltà. Una delle principali difficoltà dell’Erasmus è sicuramente la barriera linguistica. Anche se molte scuole offrono corsi in inglese, parlare tutti i giorni con persone madrelingua può essere davvero complicato. A volte è frustrante non riuscire a esprimersi come si vorrebbe o avere paura di sbagliare, di non essere capiti o semplicemente di fare una figuraccia. Questo può creare problemi non solo a scuola, ma anche nelle situazioni sociali o nelle cose pratiche di tutti i giorni. C’è poi la questione della gestione del tempo: i metodi di studio e le richieste scolastiche possono essere molto diversi, e spesso non è semplice trovare un equilibrio tra scuola, nuove conoscenze e vita quotidiana in un paese straniero. Un’altra difficoltà è l’adattamento culturale: ogni paese ha tradizioni e abitudini diverse, e non è sempre facile abituarsi a un nuovo modo di vivere, soprattutto quando è molto distante da quello a cui si è abituati. A tutto questo si aggiunge anche la nostalgia di casa. Stare lontani dalla propria famiglia e dagli amici può far sentire soli e spaesati, soprattutto all’inizio, e può capitare di vivere una sorta di “shock culturale”. La mancanza di supporto emotivo può pesare molto: senza la famiglia e gli amici vicini, ci si può sentire più vulnerabili, soprattutto quando si affrontano momenti difficili.
Partecipare all’Erasmus significa mettersi alla prova, uscire dalla propria zona di comfort e scoprire non solo nuovi Paesi, ma anche nuovi lati di sé. Le difficoltà ci sono, è vero, ma fanno parte del percorso e spesso si trasformano nelle lezioni più preziose. Alla fine, ciò che rimane non sono solo le nuove parole imparate o le città visitate, ma la consapevolezza di essere cresciuti, di aver affrontato il mondo con curiosità e coraggio.
Erasmus non è solo un viaggio: è un’esperienza che cambia il modo di guardare agli altri e a se stessi, e che rimarrà per sempre nello zaino dei ricordi più importanti.
