
Gli over 50 spesso definiscono la trap come “schifezze moderne” senza conoscerla davvero. Ma hanno ragione? È solo musica volgare e senza valore, oppure basterebbe ascoltare le canzoni giuste nel modo giusto per capirne il senso?
In questo articolo cercherò di spiegarlo nel modo più “boomer” possibile, sperando di far cambiare idea – anche solo un po’ – a chi la critica senza averle mai dato una vera possibilità.
Come accade in molti aspetti della vita – dal lavoro alle relazioni, fino alla musica – è fondamentale distinguere il buono dal cattivo. Per questo, partiamo con un primo filtro: mettiamo da parte le canzoni che parlano esclusivamente di droga, armi e violenza sessuale. Difficilmente piaceranno a un pubblico più adulto, e in tutta onestà, probabilmente non hanno tutti i torti.
Ora passiamo al secondo step: analizziamo i testi. Ci sono brani in cui le parole sembrano messe insieme a caso, senza un filo logico, e altri invece che raccontano storie, esprimono emozioni reali e trasmettono messaggi profondi. Ed è proprio su questi ultimi che dobbiamo concentrarci.
A questo punto, non resta che ascoltare davvero quelle canzoni che superano questi due criteri. E sì, fidatevi: ce ne sono molte. Alcuni artisti della scena trap hanno saputo raccontare il disagio sociale, le difficoltà della periferia, il sogno del riscatto personale o anche semplicemente le sfide della vita quotidiana con autenticità e stile.
Se siete curiosi di scoprire un lato diverso della trap, ecco alcuni artisti che potrebbero farvi cambiare idea:
• Lazza – Con diverse apparizioni a Sanremo, ha emozionato il pubblico nel 2024 con 100 messaggi, un brano toccante e profondo. Nel suo repertorio ci sono anche pezzi straordinari come Mezze verità e Morto Mai, che dimostrano la sua capacità di unire tecnica e sentimento.
• ThaSup – Un artista fuori dagli schemi, capace di sorprendere con un album dedicato al gospel e, allo stesso tempo, di scrivere brani intensi come Dimmi che c’è, uNa DiReZioNe giUsTa o molecole (interlude), in cui emerge tutta la sua sensibilità artistica.
• Nayt – Più vicino al rap che alla trap, è forse il miglior interprete della categoria “romantica”. Praticamente ogni suo brano merita attenzione, ma Di abbattere le mura (18 donne), tratto dal suo ultimo album, colpisce in modo particolare per profondità e tematiche trattate.
• Tony Boy – Una delle voci più interessanti della nuova scena trap, spesso incline al romanticismo. Tra i suoi brani più rappresentativi troviamo Umile, Correre, Dentro la mia testa e Sintetico, tutti caratterizzati da testi sinceri e intensi.
• Kid Yugi – Probabilmente il più “acculturato” tra i giovani artisti della scena. Le sue canzoni sono ricche di riferimenti all’arte, in particolare al cinema, come dimostrano Il Filmografo e Il ferro di Čechov, due brani in cui dimostra grande intelligenza lirica.
• Ele A – Un nome emergente, con circa 500.000 ascoltatori mensili su Spotify. I suoi testi sono mai banali e sempre misurati, segno di una maturità artistica che la porterà presto a essere una delle nuove leve più interessanti del genere: consiglio di ascoltare Gazelle e Oceano.
Forse, con un po’ di apertura mentale e con le giuste canzoni nelle cuffie, anche chi oggi snobba la trap potrebbe ricredersi. Magari non diventerà il vostro genere preferito, ma almeno potrete dire di averla ascoltata davvero, senza pregiudizi.