
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico,al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Siamo Claudia e Filippo, frequentiamo il secondo anno di ragioneria e parlando con i nostri coetanei ci siamo resi conto che l’argomento della politica non è molto popolare tra noi giovani.
Perché siamo così disinteressati?
Noi ce lo siamo chiesti e siamo giunti alla conclusione che forse il motivo principale è che la politica non interferisce direttamente con la vita di noi ragazzi, che a questa età abbiamo altre preoccupazioni, come la scuola, gli sport, le amicizie o come apparire al meglio sui social. In realtà molti di noi non si sentono rappresentati e coinvolti dalle promesse che fanno oggi i nostri politici ed oltretutto, la politica tradizionale si svolge attraverso dibattiti con linguaggi tecnici che possono risultare noiosi e poco interessanti non catturando l’attenzione dei ragazzi. Molti adolescenti potrebbero non avere un’idea chiara di come funziona la politica e di come possa influenzare la loro vita quotidiana, specialmente perché noi tendiamo a informarci sui social media dove l’argomento è trattato con molta superficialità e con termini più semplici.
Ma come si può cambiare questa situazione?
Secondo noi ci sono diversi modi:
- Usare un linguaggio più semplice e diretto senza usare termini tecnici;
- Fare progetti scolastici dove ad esempio i giovani possano simulare dibattiti o incontri con rappresentanti politici nelle scuole.
- Portare la politica sui social ma facendolo in modo serio e approfondito con pagine e profili che spieghino bene le notizie
In definitiva, crediamo che il disinteresse dei giovani verso la politica non sia solo colpa della nostra generazione, ma anche del modo in cui la politica viene comunicata e vissuta. Se vogliamo davvero costruire una società più consapevole e partecipativa, è fondamentale che la politica impari a parlare anche ai ragazzi, usando strumenti e linguaggi a noi vicini.