
L’educazione all’affettività e alla sessualità è un percorso che consente di analizzare e spiegare ciò che riguarda la sessualità per raggiungere una nuova consapevolezza riguardo il sesso, i rapporti con l’altro e con il proprio corpo; ha inoltre l’obiettivo di sviluppare l’intelligenza emotiva a partire dalla consapevolezza delle proprie sensazioni, delle proprie emozioni e dei propri sentimenti e di accrescere le abilità affettive con l’obiettivo di favorire una buona relazione interpersonale.
L’educazione all’affettività e alla sessualità consente di affrontare temi essenziali come la contraccezione, le implicazioni psicologiche riguardanti la “prima volta” o un nuovo rapporto, ma anche di esplorare e conoscere meglio aspetti che riguardano la fisiologia del corpo umano.
Detto ciò è facile comprendere quanto sia essenziale e come sia importante, sin da giovani, approcciarsi all’educazione sessuale grazie all’aiuto dei genitori, degli educatori e degli insegnanti.
Educazione sessuale: argomento tabù
L’educazione sessuale viene spesso considerata un argomento tabù e spesso, al giorno d’oggi, parlarne risulta “imbarazzante”. Ma come si è arrivati a provare imbarazzo nel parlare di un tema così umano ed importante?
Religione
Le religioni, in particolare, hanno spesso avuto un ruolo nel definire la sessualità come qualcosa di “intimo” o di “sacrale”, da non discutere apertamente.
Mancanza di consapevolezza e formazione
In molti paesi, l’educazione sessuale nelle scuole è stata trascurata o limitata, e spesso si è basata su concetti morali piuttosto che su informazioni scientifiche e pratiche.
Timore di influenzare negativamente i giovani
Alcuni genitori e educatori temono che parlare di sessualità possa incoraggiare comportamenti sessuali precoci o irresponsabili nei giovani.
Mancanza di un linguaggio adeguato
Le parole stesse che usiamo per parlare di sesso, a volte, vengono percepite come “sporche” o inappropriate, creando un ulteriore ostacolo alla discussione aperta.
Influenza dei media e della società
Sebbene i media trattino spesso temi legati alla sessualità, il modo in cui lo fanno non è educativo né sano.
L’educazione affettiva e sessuale nelle scuole
Nelle scuole e nei contesti pubblici si sente sempre meno parlare di educazione sessuale, tema fondamentale per ogni individuo, a prescindere da genere ed età.
Il primo vero tentativo di approvare una legge che introduce lezioni di educazione sessuale risale al 1975: ne seguirono circa altri 16, tutti falliti.
Nell’anno scolastico 2016/2017 su 5.364 istituti pubblici superiori neppure 1.400 hanno introdotto percorsi di educazione sessuale e di promozione di comportamenti sicuri nel programma scolastico. Il loro numero è progressivamente cresciuto arrivando alle 1.600 scuole, per poi calare con la pandemia (dati riportati dal Corriere della Sera).
Ad oggi, le attività educative nelle scuole sono lasciate all’iniziativa e alla buona volontà di presidi e insegnanti che, in alcuni contesti, decidono di proporre incontri sulla parità di genere, sull’affettività e sulla sessualità consapevole: restano comunque molti contesti in cui l’idea di un’educazione sessuale a scuola è molto lontana.
Il 22 novembre, quattro giorni dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la giovane veneta uccisa dall’ex fidanzato, è stato presentato il progetto per introdurre «l’Educazione alle relazioni»: 30 ore all’anno di lezioni agli studenti delle superiori, per far prendere loro «coscienza dei propri atteggiamenti» e delle conseguenze, anche penali, che possono comportare.
L’educazione affettiva e sessuale nella nostra scuola
Introdurre l’educazione sessuale nelle scuole è un passo importante per promuovere salute, rispetto e consapevolezza tra i giovani: ma cosa possiamo effettivamente fare per fornire ai giovani una formazione sessuale?
Per offrire ai giovani una formazione sessuale adeguata è fondamentale partire da un’educazione basata su informazioni scientifiche, inclusive e prive di pregiudizi. Questo significa integrare nei programmi scolastici moduli sull’anatomia, la contraccezione, il consenso, le relazioni affettive e il rispetto delle diversità di orientamento e identità. È importante coinvolgere genitori, insegnanti e operatori sanitari, fornendo loro gli strumenti per affrontare questi temi con competenza e sensibilità. Offrire spazi sicuri di dialogo, dove i giovani possano porre domande senza paura di essere giudicati, aiuta a costruire consapevolezza, prevenire comportamenti a rischio e promuovere relazioni sane e rispettose.