A cura del gruppo degli insegnanti di sostegno della Scuola Majorana Maitani
Ci sono giornate che invitano a fermarsi, a respirare più lentamente, a guardare meglio ciò che spesso scorre davanti ai nostri occhi senza che lo vediamo davvero. Il 3 dicembre è una di queste.
È la giornata in cui scegliamo, come scuola e come comunità, di valorizzare le persone con disabilità, ma soprattutto è la giornata in cui ricordiamo a noi stessi che la fragilità non è un limite, è un linguaggio.
Un linguaggio che chiede ascolto, tempo, delicatezza. Un linguaggio che ci insegna a diventare più umani.
Alla Scuola Majorana Maitani ogni giorno incontriamo storie diverse, mani che cercano appigli, occhi che parlano più delle parole, passi che avanzano con ritmi tutti loro. E accanto a queste storie ci sono compagni, insegnanti, famiglie che imparano a modulare il proprio passo per camminare insieme.
L’inclusione non è una pratica burocratica, né un’etichetta da applicare, è un gesto d’amore.
È scegliere di non lasciare nessuno indietro anche quando è difficile. È credere nelle potenzialità di ciascuno anche quando sono nascoste.
È gioire dei piccoli traguardi come se fossero conquiste immense.
Come insegnanti di sostegno siamo testimoni privilegiati delle fatiche, dei sorrisi inattesi, delle scoperte che illuminano un'intera mattinata. Ogni volta che uno studente si sente accolto, visto, riconosciuto, la scuola diventa un posto migliore per tutti.
Oggi celebriamo la disabilità come parte preziosa dell’esperienza umana. E ribadiamo il nostro impegno: continuare a costruire ogni giorno una scuola che non abbia paura della diversità, ma che la custodisca come una ricchezza.
Perché l’inclusione è un percorso che si fa insieme. Perché ogni studente, con i suoi talenti e le sue fragilità, è un dono che ci cambia, ci plasma e ci insegna.
Il gruppo degli insegnanti di sostegno
Scuola Majorana Maitani
